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claudio@@.
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PRIMA PARTE
Una giornata come tante,con le solite contraddizioni,le solite angosce,le solite persone che mi vogliono nella loro vita e ne scappo,le sole persone che voglio nella mia vita ma scappano,le solite telefonate al cellulare indesiderate,le solite telefonate che vorrei sentire e non arrivano mai,solite cose,soliti desideri inaspressi,soliti desideri espressi che non si avverano mai,solite abitudini trasformate in desideri...solita soluzione...il silenzio,il mio silenzio,di chi mi circonda,silenzio che non avviene,loro non sanno,loro non capiscono,loro non sono io,sono gli altri,sono quelli che mi puntano il dito addosso,quelli che confondono la mia voglia di libertà in libertinismo,la mia voglia di solitudine in atti di superiorità,il mio allontanarmi da tutti in anticonformismo o in una tattica da piacione o non so cosa altro possa passare nelle loro misere menti.
Una giornata come tante,con il mio piccolo da portare al solito parco,dove amici e crescite lo attendono,prove lo aspettano,delusioni lo dilaniano,nuove conoscenze lo esaltano.
Quasi mi vergogno dire che porto il mio piccolo al parco,assomiglia troppo a chi dice che porta fuori il suo cane a fare pipì...il mio piccolo,la mia vita,che dovrò lasciare prima o poi e per sempre,ma questi sono i soliti pansieri che mi accompagnano giornalmente,passo passo,minuto per minuto e mi devastano,ma preparano la strada,la mia strda,la strada di chi mi attornia.
Una giornata come tante,prima di uscire controllo se ho con me il portafoglio,le sigarette,l'accendino,e,immancabile,il mio libro,il mio spacca-cervello,il cancello verso la mia conoscenza di quello che posso,quello che devo,quello che voglio.
Arrivo,parcheggio l'auto ed entro in un posto che ho visto nascere e crescere insieme ai miei figli ma continuo imperterrito come se ogni volta fosse la prima.
Chris dice:"Accidenti papà non c'è nessuno stasera al parco!!!!
SECONDA PARTE
Alzo gli occhi e vedo la mia solita panchina in legno occupata da un paio di bambini,mi guardo attorno per cercare i punti più lontani dal centro-parco,per stare solo senza qualcuno che abbia qualcosa da chiedermi o raccontarmi;non ho niente da dire o dare a nessuno,sicuramente finchè pascolo in questo stato di semi-infermità mentale,semi incoscenza,senza nessuna vitalità,sicuramente senza una mente occupata da qualcosa di interessante da divulgare e mi accorgo che i pochi presenti avevano avuti tutti la mia stessa idea,così,convinto di avere un altro pomeriggio buttato al vento s dire cose in cui non mi riconosco o ad ascoltare cose che non mi interessano assolutamente,mi siedo nell'unica panchina che prometteva un po di ombra al centro del parco,mi siedo,dico a Chris di andare dove vuole,purchè stia dentro il recinto e che s e ha bisogno di me sono radicato lì,con il mio libro aperto,con la speranza di riuscire a leggere qualche riga e continuare così nell'escursione della mia esistenza,per capirne il senso del passato e scoprire cosa posso o devo fare del mio futuro
TERZA PARTE
Apro il mio libro,mi giro attorno,non c'è nessuno e già questo ha del miracoloso,ieri pomeriggio non sono riuscito nenche in questo,apprifitto... ed inizio a leggere,e,sapevo che sarebbe successo,fra una riga ed un altra la mia mente parte e va a scovare lontano,molto lontano episodi che se fossi stato costretto a ricordare non ci sarei riuscito;mi rivedo bambino che armeggio con gli atrezzi di mio padre per costruire i miei giocattoli,nella costruzione della fionda per la caccia delle rane e delle lucertole.
Vedo la vecchia sala da pranzo che mia madre teneva come un altare,la cera sui pavimenti e le pattìne per camminarci sopra senza urlacci dietro:"Mi graffi tutto il pavimento!!!"
Quella era la mia galera giornaliera,lì ero confinato a fare i compiti,ma la fortuna e la pazzia stava dalla mia parte come il balcone che mi permetteva di saltare fuori e di andare incontro alla mai libertà,poter dare libero sfogo a tutte le mie fantasie anche se il prezzo da pagare era altissimo..il rischio di essere beccato da mia madre con relative inevitabili bastonate..sonore bastonate,impitose bastonate,come fossero una inevitabile esecuzione,ma era più forte di me;scappare ed andarmene per cose che a me interessavano molto più dei compiti,la disperazione di mia madre...in effetti
QUARTE PARTE
Nel frattempo mi sembrava di sentire urla sempre più forti di bambini che giocavano,parlottare e vociare di adulti,tutte cose che non facevano parte del mio presente in quel momento;così volto pagina e mi rivedo ragazzino,i primi amori,le prime lotte per la supremazia maschile,premio,le femmine del gruppo,la supremazia maschile sul branco dei maschi,i successi nel calcio,sul lavoro,le sconfitte,una marea di sconfitte.
Mi fermo un attimo e torno alla realtà,esco dal mio torpore,guardo l'orologio.....accidenti sono passate due ore.
Stravolto giro lo sguerdo attorno e.....il parco è stracolmo,ci sono centinaia di persone che chiacchierano fra loro e bambini che urlano sullo scivolo come dei pazzi,si rotolano a terra,giocano a pallone...ma quando sono arrivato non c'era nessuno!!!!
Avanti a me la bicicletta di Chris appoggiata quasi sui miei piedi e non mi sono accorto di nulla!!!
Dove sarà?
Poi andrò a vedere!
Guardo tutta quella gente attorno a me e mi accorgo che sono quelli che solitamente mi guardano sottecchi e parlottano fra loro quando sto le ore al cellulare;sono quelli che si fermano a chiedere per sapere di me,i fatti miei,per sparlarne poi.
Sono quelli che di solito salutano a mezza bocca perchè non possono evitarlo.
Sono quelli che mi stimano e di solito si fermano per chiedere cosa ne penso di questo o quello,che vogliono sentire storie di amori e sesso veloce dal buttafuori,pieni delle storie metropolitane al riguardo,ma nessuno che chiede a Claudio:"Come stai?"Cosa ti serve?Cosa ti manca?In cosa posso aiutarti?"
Sono i soliti ma ci sono tutti e tutti a rigorosa distanza come se fra me e loro oggi si fosse formata una barriera invalicabile,insormontabile.
Li guardo e non provo,come sempre,disprezzo o odio sviscerato per il male che mi hanno fatto con le loro chiacchiere e maldicenze,non provo accondiscendenza con chi mi adula o fa finta di farlo,non provo compassione per i semplici e sempliciotti,non provo rispetto per i potenti o presunti tali,non provo niente,mi sento libero,liberato,alleggerito,mi sento diverso e non più disperso come spesso mi è capitato.
Chiamo Chris,si è fatto tardi,o almeno questa è la scusa che accampo con lui per convincerlo;in realtà devo tornare a casa,accendere il compiuter,aprire un word e scrivere,scrivere tutto quello che mi viene in mente;piacerà?
Non piacerà?
Non importa,so che devo farlo,so che voglio farlo,inizio a trovare la mia strada,inizio a capire tante cose.
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claudio@@.
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Oggi all'ora di pranzo il TG5 raccontava con la solita sufficenza che ad Ancona nel parco Gabbiano un gruppo di ragazzini dai 14 ai 17 anni usavano violenza ad una ragazzina di 14...........
IL PARCO GABBIANO....IL MIO PARCO....HANNO SPORCATO IL MIO PARCO!!!!!
HANNO CANCELLATO IL PARCO DEI RICORDI PER INSTAURARE IL PARCO DEL TERRORE E DEI...........BRUTTI RICORDI!!!!!!!
Claudio. -
Kityara.
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Una bella pagina di Diario..
La gente è così..pochi sono sinceri e ti chiedono: "Come stai"? O se lo fanno sembra una frase fatta, tanto per dire.
A me da quasi fastidio quando me lo chiedono..sento in quella frase, tanta ipocrisia..poca voglia di sapere realmente di capire l'altro..mentre lo chiedono e tu rispondi al solito evasivamente, loro già parlano dei fatti loro e la "tua " risposta non l'hanno nemmeno sentita..
Continua a scrivere è liberatorio..fa bene a te e anche a chi legge..
Smackkk!CITAZIONE (claudio@@ @ 18/11/2006, 17:49)
Che tristezza e rabbia....ti capis
co..!
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Il ritorno al parco dei ricordi |
