Yngwie Johann Malmsteen

da enfant prodige della sei corde a Maestro del "Baroque & Roll"

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  1. Phumas
     
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    Non so se vi è mai capitato di ascoltarlo suonare... io anche live...

    SIGNORI, QUESTO E' UN MOSTRO...

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    Il Paganini della chitarra, il Bach del metal, il creatore dell'heavy neoclassico, il vichingo della sei corde, il Maestro…sono questi alcuni degli appellativi con cui viene di solito designato uno dei più geniali chitarristi dell'ultimo ventennio, lo svedese Yngwie Johann Malmsteen. Amato incondizionatamente dai suoi numerosi fans, ma spesso bersaglio di feroci critiche da parte dei detrattori che lo considerano troppo tecnico e prigioniero del suo ego d'acciaio, Yngwie è comunque un personaggio che non passa inosservato e il suo guitar playing ha segnato profondamente almeno una generazione di chitarristi.


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    I primi anni del "giovane condottiero vichingo"

    Lars Johann Yngwie Lannerback è nato a Stoccolma il 30 giugno 1963, in una famiglia di appassionati cultori di musica, soprattutto classica; la musica ha quindi segnato sin dalla più tenera età la sua vita e quella dei suoi fratelli maggiori Bjorn e Ann Louise, divenuti anch'essi musicisti. Yngwie ricevette la sua prima chitarra in occasione del suo quinto compleanno, ma la sua passione per lo strumento ebbe inizio solo un paio d'anni più tardi e in una circostanza ben precisa: la morte del chitarrista Jimi Hendrix, avvenuta il 18 settembre 1970. Quel giorno la tv svedese trasmise un programma su Hendrix, le cui esibizioni dal vivo impressionarono Yngwie a tal punto da indurlo a suonare ossessivamente la chitarra giorno e notte: quasi un passaggio di testimone tra due geni della sei corde. Nella formazione musicale del maestro svedese, che è autodidatta, ha giocato un ruolo di fondamentale importanza anche una delle più note hard rock bands degli anni '70, i Deep Purple; a destare l'ammirazione di Yngwie era soprattutto il loro chitarrista Ritchie Blackmore, il cui stile aveva un orientamento classicheggiante. Anche la musica classica e barocca hanno profondamente influenzato Yngwie, che nei credits di tutti i suoi album cita con reverenza i maestri del passato da cui ha tratto ispirazione sin dagli inizi della sua vita di musicista: in primis Bach, Vivaldi e Paganini, ma anche Mozart e Beethoven.
    Naturalmente, una passione così ardente per la musica ha allontanato ben presto Yngwie dagli studi, ma la madre Rigmor, che aveva intuito le sue grandi potenzialità, gli permise di dar liberamente sfogo alla sua vena artistica. All'età di 10 anni, dopo il divorzio dei suoi genitori, il guitar hero svedese modificò il suo nome in Yngwie Johann Malmsteen: Malmsteen è il cognome dell'amatissima madre, mentre Yngwie - un tempo il suo terzo nome - è un antico nome svedese che significa "giovane condottiero vichingo". Cinque anni più tardi Yngwie lasciò definitivamente la scuola per dedicarsi alla musica, formando numerose bands costruite attorno al suo unico ed esplosivo guitar playing, reso tale da una particolare modifica apportata al manico delle sue chitarre. Infatti, all'epoca, il giovane axeman lavorava presso un liutaio ed è qui che, maneggiando un liuto del XVII secolo, venne a contatto per la prima volta con lo "scalloped neck", vale a dire con un tipo di manico dai tasti incavati. Da allora, lo scalloped neck fa parte integrante del guitar playing di Malmsteen.
    Dopo aver evitato il servizio militare, Yngwie cominciò a pensare seriamente al suo futuro di musicista, ma, nonostante il grande talento, nessuna casa discografica svedese lo prese in considerazione; ecco, allora, pur di sfondare, farsi strada in lui l'idea di un trasferimento all'estero. Nel 1983, Yngwie spedì un demo con alcune delle sue pirotecniche composizioni a Mike Varney, recensore di nuovi talenti sulla rivista specializzata americana Guitar Player e proprietario di una piccola casa discografica, la Shrapnel Records. Dopo aver ascoltato e recensito il demo, Varney invitò subito Yngwie a trasferirsi a Los Angeles per entrare a far parte degli Steeler, una metal band che il produttore stava appunto formando in quel momento.

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    Il trasferimento in America e la prima fase della carriera solista

    Gli Steeler, band praticamente costruita intorno al cantante Ron Keel, durarono solo l'arco di un album, che è diventato ormai un classico dell'heavy anni '80. L'album, omonimo, mise subito in risalto le straordinarie doti di Yngwie, particolarmente evidenti nel celebre assolo - intro di "Hot On Your Heels". Dopo quest'esperienza, il giovane axeman entrò a far parte degli Alcatrazz, band il cui stile si ispirava ai Rainbow e fondata dal cantante Graham Bonnet. Con gli Alcatrazz, Yngwie incise due albums - "No Parole From Rock'n'Roll" e "Live Sentence" - le cui tracce contengono alcuni assoli divenuti ormai leggendari: "Kree Nakoory", "Jet To Jet" e "Hiroshima Mon Amour". Il successo riscosso, specie presso gli appassionati della chitarra, fece capire a Yngwie che era ormai giunto il momento di spiegare le ali verso una fulgida carriera solista.
    Risale al 1984 la pubblicazione del primo solo - album, ora considerato la "bibbia" del rock neoclassico: "Rising Force". L'album, quasi interamente strumentale, contiene alcune delle composizioni più celebri di Yngwie - tra cui "Black Star" e "Far Beyond The Sun" - e ha lanciato l'axeman svedese, consacrato 'miglior nuovo talento' dai lettori delle riviste specializzate. L'anno successivo, Yngwie, affiancato dalla sua storica band Rising Force, pubblicò un altro capolavoro di rock neoclassico: "Marching Out". In quest'album c'è maggiore spazio per brani cantati, affidati alla voce profonda e ricca di pathos di Jeff Scott Soto; "Marching Out" è pieno di ottime composizioni dai testi epici (come "I'll See The Light Tonight" e "I Am A Viking") che Malmsteen esegue ancora dal vivo. Lo stile neoclassico del maestro svedese raggiunse nuove vette nel 1986 con la pubblicazione di "Trilogy", uno dei migliori della sua carriera, contenente lo straordinario strumentale "Trilogy Suite Op: 5", un mito per un'intera generazione di chitarristi. Yngwie ama profondamente quest'album ed esegue tuttora canzoni divenute ormai storiche come "Fury" e "Liar". Nel 1987 la carriera del brillante enfant prodige della sei corde ha rischiato di essere spezzata per sempre da un terribile incidente automobilistico, avvenuto poco prima del suo 24esimo compleanno: Yngwie rimase in coma per una settimana e dovette poi sottoporsi ad un lungo periodo di riabilitazione soprattutto per recuperare l'uso della mano destra. Ma il 1987 ha riservato altre amare sorprese al guitar hero: la morte dell'amatissima madre e problemi finanziari causatigli da un manager disonesto. In questo quadro così fosco Yngwie cercò conforto nella musica e il risultato è stato "Odyssey", pubblicato nel 1988: rispetto ai precedenti, un album più accessibile al grande pubblico che riscosse un notevole successo, facendo conoscere Yngwie anche al di fuori della ristretta cerchia di appassionati della chitarra. Una buona parte di questo successo si deve attribuire alla presenza di Joe Lynn Turner, dotato vocalist che in precedenza aveva militato nei Rainbow. "Odyssey", ora non molto amato da Malmsteen, contiene alcune delle sue canzoni più famose come "Heaven Tonight", "Dreaming" e "Déjà Vu". A questo album ha fatto seguito un lungo tour che ha portato Yngwie addirittura nell'ex Unione Sovietica (febbraio 1989) per una serie di memorabili concerti, immortalati nel disco e nel video "Trial By Fire - Live In Leningrad". Quest'opera, infine, ha segnato l'epilogo della 'fase Rising Force' della carriera di Yngwie: infatti, alla fine del tour di "Odyssey", la band, che nel corso degli anni aveva subito vari cambiamenti di line up, si sciolse definitivamente.

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    Il trasferimento a Miami e la nascita di una nuova band

    Con il trasferimento a Miami, ha inizio una nuova fase della carriera di Yngwie. Il primo problema che si pose al guitar hero è stato la formazione di una nuova band, per la quale egli reclutò musicisti svedesi; tra i suoi nuovi compagni di ventura spicca il cantante Goran Edman, in precedenza singer di John Norum. Il primo album registrato con questa line up è "Eclipse" (1990), un lavoro alquanto commerciale e piuttosto lontano dalle consuete sonorità neoclassiche ed epiche di Yngwie. "Eclipse", soprattutto a causa della scarsa promozione da parte della casa discografica Polygram, non riscosse grande successo ad eccezione del Giappone, dove Yngwie è sempre stato ed è tuttora una star di prima grandezza. Frustrato da questo insuccesso e disgustato dall'atteggiamento della Polygram, Yngwie decise di cambiare etichetta; l'ultimo album pubblicato con questa casa discografica è "The Yngwie Malmsteen Collection", una raccolta dei maggiori successi dal 1984 al 1990. Tuttavia, grazie al lavoro del suo nuovo manager, Nigel Thomas, nel marzo del 1991 il guitar hero poté sottoscrivere un contratto con un'altra major label, l'Elektra. Al 1991, inoltre, risale il primo matrimonio di Yngwie, con Erika Norberg; l'unione è naufragata nell'aprile del 1992, dopo soli 11 mesi.
    Nel 1992 vide la luce l'album di debutto per l'Elektra, "Fire And Ice" in cui Yngwie è accompagnato pressoché dalla medesima formazione del precedente lavoro. Con quest'opera, l'axeman ritorna alle sonorità di un tempo, come dimostrano canzoni come "No Mercy", "How Many Miles To Babylon" e "Cry No More". "Fire And Ice" riscosse uno straordinario successo in Giappone, dove raggiunse immediatamente il top delle classifiche, e un buon successo in Asia e in Europa. Gli Stati Uniti, invece, dove stava imperversando la corrente musicale "grunge" sembrarono aver voltato le spalle all'enfant prodige della chitarra un tempo tanto osannato. L'Elektra, visti gli scarsi risultati delle vendite in America, decise di liberarsi di un artista così lontano dai trend in voga, rescindendo il contratto di Yngwie nel marzo del 1993. Sempre in quell'anno altre disavventure colpirono Yngwie: la morte del suo manager, un incidente in cui si ruppe la mano destra e una bega giudiziaria, poi completamente chiarita, che lo portò addirittura all'arresto. Ma la fine del 1993 fu senz'altro più positiva: un nuovo contratto discografico, con la label giapponese Pony Canyon, e un nuovo matrimonio, celebrato nel dicembre 1993 a Stoccolma, con Amberdawn Landin.

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    La fase "Pony Canyon"

    Il primo capitolo di questa nuova fase della carriera di Yngwie è "The Seventh Sign", pubblicato nel febbraio 1994. L'album raggiunse immediatamente i vertici delle classifiche, dimostrando che l'asso svedese - dopo un periodo tutto sommato opaco - era ancora in grado di offrire molto al suo pubblico. "The Seventh Sign" contiene songs di grande impatto come la title track, "Crash & Burn", la ballata "Prisoner Of Your Love" dedicata alla moglie Amberdawn e lo struggente strumentale "Brothers", scritto in memoria del fratello Bjorn scomparso nel 1992 in seguito ad un incidente. L'unico mercato discografico in cui questo splendido album non ha riportato il dovuto successo è stato quello statunitense, più che mai legato alle mode e molto lontano dalla sensibilità musicale di Yngwie. Sempre al 1994 risalgono alcune produzioni destinate unicamente al pubblico giapponese, che ha apprezzato profondamente l'arte di Yngwie sin dagli esordi. Si tratta di due mini album, "Power And Glory" e "I Can't Wait", e il video di un concerto tenuto nel tour del 1994 al Budokan di Tokyo. Nel giugno del 1995 l'infaticabile guitar hero ha pubblicato "Magnum Opus", altro esempio di ardente rock neoclassico ed epico (si pensi a "Tomorrow's Gone" e all'"Overture 1622"), nonostante qualche somiglianza con il suo predecessore. Anche nell'anno successivo Yngwie ha deliziato i fans con la sua musica: l'album del 1996 è "Inspiration", il primo ad essere completamente inciso nello studio 308, lo studio personale dell'axeman. "Inspiration" è un album costituito da cover di canzoni di artisti rock degli anni '70, come i Deep Purple, i Rainbow e Jimi Hendrix: un tributo di Yngwie ai maestri che gli hanno, appunto, fornito l'ispirazione. Quest'opera, inoltre, è stata realizzata con l'apporto di musicisti che hanno suonato in passato con lo svedese, a partire dai membri dei Rising Force (i fratelli Johansson, Jeff Scott Soto, Marcel Jacobs e poi Joe Lynn Turner, Mark Boals, Barry Dunaway e il fedele Mats Olausson).

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    Il Maestro del "Baroque & Roll"

    La passione di Yngwie per la musica classica e in particolare per quella barocca è cosa nota sin dal suo esordio come solista; a partire dai primi anni '90, il guitar hero ha sovente espresso nelle interviste il suo desiderio di suonare con un'orchestra e di comporre un'opera classica nel vero senso della parola. Tuttavia, i pressanti impegni di lavoro, i cambiamenti di etichetta, i tour e le mille incombenze che caratterizzano la vita di un artista hanno rimandato la realizzazione di questo desiderio alla fine del decennio. Nel 1997 Yngwie, accompagnato dal direttore dell'Atlanta Symphony Orchestra Yoel Levi, si è recato a Praga per incidere con la Czech Philarmonic Orchestra la sua opera più ambiziosa: "Concerto Suite For Electric Guitar and Orchestra in Eb minor, Op: 1". Per portare a compimento il grandioso concerto, dopo le registrazioni effettuate a Praga, sono occorsi lunghi mesi di lavoro nello studio 308 che hanno fatto slittare l'uscita dell'album al febbraio 1998; come al solito, i primi ad ascoltare le note dell'axeman sono stati i fan giapponesi, mentre in Europa e negli States l'album è stato pubblicato solamente nel giugno 1999. Naturalmente, gli estimatori del Maestro hanno iniziato ad aspettare con trepidazione una live performance con l'orchestra, ma in principio una serie di problemi tecnici ha ostacolato questo progetto. Solo nel mese di giugno del 2001, a oltre tre anni dalla pubblicazione dell'opera, "Concerto Suite" è stato eseguito dal vivo; i primi, fortunati beneficiari della straordinaria performance classica di Yngwie sono stati come sempre i fans giapponesi. Infatti, il guitar hero, accompagnato dalla New Japan Philarmonic Orchestra, ha tenuto ben due concerti a Tokyo, il 15 e il 17 giugno 2001. La performance del 17 è stata filmata e registrata per immortalare lo storico evento in un cd, un video e un dvd pubblicati in Giappone nel dicembre dello stesso anno; l'edizione europea di questo live, annunciata per il mese di ottobre 2002, è purtroppo ancora lontana. Dopo i concerti di Tokyo, Yngwie ha effettuato un'altra data con l'orchestra, a Taiwan il 30 giugno, giorno del suo 38esimo compleanno.

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    Il ritorno al rock neoclassico

    Dopo la parentesi sinfonica, il Maestro svedese, infaticabile come sempre, ha ripreso con successo la sua carriera solista. Risale al 1998 uno dei suoi album più acclamati degli ultimi anni, "Facing The Animal", in cui Yngwie è stato accompagnato da una nuova formazione (ad eccezione di Mats Olausson) nella quale spicca Cozy Powell, uno dei più celebri batteristi del mondo metal. Il nuovo cd, registrato in Giappone per la Pony Canyon, è stato distribuito in Europa e negli USA dalla Polygram, la major label per cui Yngwie ha inciso dal 1984 al 1990; questo ha comportato una migliore promozione dell'album, condotta soprattutto tramite un maggior numero di interviste rilasciate ai media. A "Facing The Animal", che contiene hit come "Like An Angel" e "Braveheart", ha fatto seguito un tour di grande successo che ha portato Yngwie persino in Sudamerica; proprio i concerti sudamericani sono stati immortalati in un doppio cd live e in un video, intitolati semplicemente "Live !!" e dedicati alla memoria di Cozy Powell, scomparso tragicamente poco prima dell'inizio del tour.
    E' comunque un periodo felice per il guitar hero e non solo nell'ambito della carriera: dopo la fine del matrimonio con Amberdawn Landin, Yngwie ha incontrato una nuova compagna, April Solmaz, che il 6 marzo 1998 gli ha dato il suo primo figlio, Antonio Yngwie Johann. Il piccolo Antonio ha iniziato a seguire in tour il suo celebre padre a poco meno di un mese, dal momento che i concerti di "Facing The Animal" erano già stati programmati da tempo.
    Il ritrovato legame con la Polygram ha avuto breve durata a causa della cessione della label ad un'altra compagnia discografica, la Seagram; questa cessione - oltre ad incidere negativamente sul tour americano di "Facing The Animal", che è stato annullato - ha comportato una serie di questioni contrattuali che hanno spinto Yngwie a lasciare l'etichetta. Nel settembre 1999, dopo aver effettuato un breve tour di "clinics" in Europa, il guitar hero ha pubblicato un altro album neoclassico, caratterizzato da un sound epico e da atmosfere gotiche che richiamano molto i suoi primi lavori: "Alchemy". Sulla suggestiva cover di "Alchemy" spicca il nome Rising Force, ma la line up è ben lontana da quella 'storica'; in essa, oltre al solito Mats Olausson, figura il singer Mark Boals che aveva cantato le lyrics di "Trilogy" e un paio di tracce di "Inspiration".

    Il tour di "Alchemy", che ha incluso persino l'Australia, è stato interrotto a causa della rottura dei rapporti tra Yngwie e il suo manager Jim Lewis, avvenuta nel marzo 2000; così i fans europei non hanno potuto godere dal vivo le note epiche di "Leonardo" e "Wield My Sword". I motivi della rottura con Lewis sono imputabili alla sua scarsa attenzione al pubblico e al mercato americani presso i quali Yngwie non ha più eguagliato la popolarità e i risultati raggiunti negli anni '80. Il riposo forzato ha spinto l'axeman a intraprendere subito i lavori per il nuovo album, interrotti solo nel giugno del 2000 per un breve tour in Svezia; intanto, nell'aprile 2000 è stata pubblicata un'antologia dei maggiori successi di Yngwie dal 1994 al 1999, con un brano inedito nella versione europea (la cover di "Gimme Gimme Gimme" degli Abba) e ben tre in quella giapponese (la già citata cover più due strumentali).

    Per Yngwie, quindi, si è riproposto l'annoso problema di trovare un nuovo manager. Il prescelto è un businessman di Miami, Michael Spitzer, che ha intrapreso immediatamente una linea di condotta mirata al rilancio della carriera del guitar hero negli States, dove è addirittura un'impresa trovare gli album pubblicati dopo la rottura con la Polygram. Grazie all'operato di Spitzer, il Maestro ha firmato un vantaggioso contratto con la label americana Spitfire che prevede, oltre alla realizzazione dei nuovi lavori, anche la ristampa di tutti gli album pubblicati in Giappone dalla Pony Canyon e in Europa dalla Dream Catcher.

    Il nuovo cd, uscito pressoché contemporaneamente alla fine del novembre 2000 in Giappone, Europa e USA (fatto che non accadeva da anni), è intitolato "War To End All Wars" e contiene una bonus track anche nelle edizioni europea e statunitense. Invariata la line up: sono ancora al fianco di Yngwie Mark Boals e Mats Olausson. "War To End All Wars" ha avuto in generale un vasto consenso, ma non sono mancate anche critiche rivolte soprattutto alla produzione che a molti è parsa poco curata. L'album, che contiene svariati strumentali in cui Yngwie fa sfoggio del suo ardente guitar playing, ha i suoi vertici nella traccia d'apertura "Prophet Of Doom", nell'ipnotica "Tarot" e nella durissima "Crucify".

    Dopo un lancio in grande stile, soprattutto negli States, è il momento di un nuovo tour al quale inizialmente Mark Boals non ha preso parte perché assorbito dal suo progetto solista "Ring Of Fire"; come sostituto è stato ingaggiato Jorn Lande. La prima parte del tour ha visto Yngwie impegnato per un mese in una serie di date negli States insieme ad un artista che egli stima profondamente e che è anche un compagno di label: Ronnie James Dio. Subito dopo, nel marzo del 2001, il Maestro è partito per un ambizioso tour da headliner di ben 45 date in USA e Canada: i benefici effetti delle strategie di Michael Spitzer si sono fatti sentire subito e il Fan Club di Malmsteen è stato tempestato di recensioni di fans entusiasti. Purtroppo, ai primi di aprile, mentre la band si trovava in Canada, improvvisi dissapori hanno indotto il cantate Jorn Lande e il drummer John Macaluso a lasciare repentinamente i Rising Force, costringendo Yngwie a cancellare le ultime 12 date americane. Come sempre, il guitar hero ha saputo fronteggiare la situazione e nel giro di un paio di settimane è riuscito a sostituire i due transfughi e, ai primi di maggio, ad iniziare senza problemi il tour europeo. Nel caso della voce, più che di una sostituzione è il caso di parlare di ritorno: Mark Boals, anche se temporaneamente, è infatti rientrato nei Rising Force. Le date in Europa e in Asia si sono svolte senza problemi e con grandi consensi, specialmente in Asia dove Malmsteen si è esibito anche come musicista classico. Ed è proprio da un Paese asiatico che ai primi di luglio del 2001 è giunto a Yngwie un inaspettato quanto gradito invito a tenere concerti rock e classici: la Cina. Alcuni membri del governo cinese hanno infatti assistito al concerto tenuto dal Maestro ad Hong Kong, rimanendo ammaliati dalla sua tecnica. Il tour di "War To End All Wars" è poi proseguito con successo nell'autunno 2001 in Messico e Sudamerica, dove Yngwie è molto amato. Il Maestro è stato accompagnato da una line up nuova di zecca, in cui non figurava neppure Mats Olausson, suo fedele collaboratore sin dai tempi di "Eclipse". Tra i nuovi 'compagni di ventura' spiccano grandi musicisti come il singer Doogie White (ex Rainbow) e il tastierista Derek Sherinian (ex Dream Theater). Alla fine del 2001 il Maestro avrebbe dovuto recarsi in Cina e il suo management aveva già avviato dei contatti con il governo cinese, ma, dopo i terribili attentati dell'11 settembre 2001 a New York e Washington che hanno generato fortissime tensioni internazionali, questo progetto appare al momento di difficile realizzazione. Dopo la fine del tour l'instancabile Yngwie ha iniziato subito a lavorare alla sua nuova opera, il cui titolo è "Attack !!", per la quale si è avvalso dei musicisti che lo avevano accompagnato durante il tour sudamericano del 2001. Nel frattempo Yngwie ha dovuto affrontare l'ennesimo cambio di management: infatti, nel febbraio del 2002, Mike Spitzer ha lasciato il suo incarico per seguire altri progetti ed è stato sostituito da una manager, Rachel Black. L'inverno 2002 ha riservato anche un altro problema al guitar hero: a sua insaputa, Marcel Jacob, bassista degli 'storici' Rising Force degli anni '80 e amico di gioventù di Malmsteen, ha fatto pubblicare le prime canzoni scritte da Yngwie quando viveva ancora in Svezia ed era un teenager di belle speranze. Questo cd, il cui materiale comunque circolava fra i fans, contiene le prime composizioni del Maestro in cui è facile riconoscere riff e assoli rielaborati con maggiore maturità negli album da solista. Il fatto ha irritato profondamente Malmsteen che ha deciso di reagire realizzando "The Genesis", un analogo cd (con un paio di tracce in più), pubblicato in Giappone il 4 dicembre 2002. Il 2002 ha comunque recato molte soddisfazioni al guitar hero, come la partecipazione ad importanti manifestazioni e la nomina a membro della prestigiosa NARAS (National Association of Recording Arts and Sciences). "Attack !!, in cui Yngwie suona anche il basso, è stato pubblicato a settembre 2002 sia in Giappone (con la solita bonus track) sia in Europa. L'album, la cui produzione questa volta è stata molto curata, ha ottenuto generalmente recensioni positive anche se non è mancata qualche critica da parte di chi considera ripetitivo lo stile del Maestro. Yngwie ha ultimato a dicembre 2002 il tour in Asia, da cui verrà tratto un live, e da poco anche il tour europeo di "Attack !!".

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  2. Kiyae
     
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    Come potrei non conoscerlo?????
     
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  3. Phumas
     
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    sai che io l'ho visto dal vivo?
     
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  4. Kiyae
     
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    nooooooooooooooooooooooooooooooo????
    E perchè?
     
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  5. Phumas
     
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    perchè suonava in concerto a Milano e lo sono andato a vedere
     
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  6. Kiyae
     
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    sick.gif e io noooo!
     
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  7. Phumas
     
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    beh se consideri che ho diversi anni piùdite e il concerto l'ho visto che non avevo ancora 18 anni penso che a 8-9 anni non credo ti avrebbero mandato da Panettieri a Milano...
     
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  8. Kiyae
     
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    Ghgh...credo anch'io....ma non mi sottovalutare troppo, non sono tanto angioletto, se mi invitavi fuggivo di casa, è prorpio a quel tempo che ho cominciato a suonare e Lui era già uno dei miei miti
     
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  9. Kityara
     
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    CITAZIONE (Phumas @ 1/10/2005, 01:50)
    Non so se vi è mai capitato di ascoltarlo suonare... io anche live...

    SIGNORI, QUESTO E' UN MOSTRO...

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    Il Paganini della chitarra, il Bach del metal, il creatore dell'heavy neoclassico, il vichingo della sei corde, il Maestro…sono questi alcuni degli appellativi con cui viene di solito designato uno dei più geniali chitarristi dell'ultimo ventennio, lo svedese Yngwie Johann Malmsteen. Amato incondizionatamente dai suoi numerosi fans, ma spesso bersaglio di feroci critiche da parte dei detrattori che lo considerano troppo tecnico e prigioniero del suo ego d'acciaio, Yngwie è comunque un personaggio che non passa inosservato e il suo guitar playing ha segnato profondamente almeno una generazione di chitarristi.


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    I primi anni del "giovane condottiero vichingo"

    Lars Johann Yngwie Lannerback è nato a Stoccolma il 30 giugno 1963, in una famiglia di appassionati cultori di musica, soprattutto classica; la musica ha quindi segnato sin dalla più tenera età la sua vita e quella dei suoi fratelli maggiori Bjorn e Ann Louise, divenuti anch'essi musicisti. Yngwie ricevette la sua prima chitarra in occasione del suo quinto compleanno, ma la sua passione per lo strumento ebbe inizio solo un paio d'anni più tardi e in una circostanza ben precisa: la morte del chitarrista Jimi Hendrix, avvenuta il 18 settembre 1970. Quel giorno la tv svedese trasmise un programma su Hendrix, le cui esibizioni dal vivo impressionarono Yngwie a tal punto da indurlo a suonare ossessivamente la chitarra giorno e notte: quasi un passaggio di testimone tra due geni della sei corde. Nella formazione musicale del maestro svedese, che è autodidatta, ha giocato un ruolo di fondamentale importanza anche una delle più note hard rock bands degli anni '70, i Deep Purple; a destare l'ammirazione di Yngwie era soprattutto il loro chitarrista Ritchie Blackmore, il cui stile aveva un orientamento classicheggiante. Anche la musica classica e barocca hanno profondamente influenzato Yngwie, che nei credits di tutti i suoi album cita con reverenza i maestri del passato da cui ha tratto ispirazione sin dagli inizi della sua vita di musicista: in primis Bach, Vivaldi e Paganini, ma anche Mozart e Beethoven.
    Naturalmente, una passione così ardente per la musica ha allontanato ben presto Yngwie dagli studi, ma la madre Rigmor, che aveva intuito le sue grandi potenzialità, gli permise di dar liberamente sfogo alla sua vena artistica. All'età di 10 anni, dopo il divorzio dei suoi genitori, il guitar hero svedese modificò il suo nome in Yngwie Johann Malmsteen: Malmsteen è il cognome dell'amatissima madre, mentre Yngwie - un tempo il suo terzo nome - è un antico nome svedese che significa "giovane condottiero vichingo". Cinque anni più tardi Yngwie lasciò definitivamente la scuola per dedicarsi alla musica, formando numerose bands costruite attorno al suo unico ed esplosivo guitar playing, reso tale da una particolare modifica apportata al manico delle sue chitarre. Infatti, all'epoca, il giovane axeman lavorava presso un liutaio ed è qui che, maneggiando un liuto del XVII secolo, venne a contatto per la prima volta con lo "scalloped neck", vale a dire con un tipo di manico dai tasti incavati. Da allora, lo scalloped neck fa parte integrante del guitar playing di Malmsteen.
    Dopo aver evitato il servizio militare, Yngwie cominciò a pensare seriamente al suo futuro di musicista, ma, nonostante il grande talento, nessuna casa discografica svedese lo prese in considerazione; ecco, allora, pur di sfondare, farsi strada in lui l'idea di un trasferimento all'estero. Nel 1983, Yngwie spedì un demo con alcune delle sue pirotecniche composizioni a Mike Varney, recensore di nuovi talenti sulla rivista specializzata americana Guitar Player e proprietario di una piccola casa discografica, la Shrapnel Records. Dopo aver ascoltato e recensito il demo, Varney invitò subito Yngwie a trasferirsi a Los Angeles per entrare a far parte degli Steeler, una metal band che il produttore stava appunto formando in quel momento.

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    Il trasferimento in America e la prima fase della carriera solista

    Gli Steeler, band praticamente costruita intorno al cantante Ron Keel, durarono solo l'arco di un album, che è diventato ormai un classico dell'heavy anni '80. L'album, omonimo, mise subito in risalto le straordinarie doti di Yngwie, particolarmente evidenti nel celebre assolo - intro di "Hot On Your Heels". Dopo quest'esperienza, il giovane axeman entrò a far parte degli Alcatrazz, band il cui stile si ispirava ai Rainbow e fondata dal cantante Graham Bonnet. Con gli Alcatrazz, Yngwie incise due albums - "No Parole From Rock'n'Roll" e "Live Sentence" - le cui tracce contengono alcuni assoli divenuti ormai leggendari: "Kree Nakoory", "Jet To Jet" e "Hiroshima Mon Amour". Il successo riscosso, specie presso gli appassionati della chitarra, fece capire a Yngwie che era ormai giunto il momento di spiegare le ali verso una fulgida carriera solista.
    Risale al 1984 la pubblicazione del primo solo - album, ora considerato la "bibbia" del rock neoclassico: "Rising Force". L'album, quasi interamente strumentale, contiene alcune delle composizioni più celebri di Yngwie - tra cui "Black Star" e "Far Beyond The Sun" - e ha lanciato l'axeman svedese, consacrato 'miglior nuovo talento' dai lettori delle riviste specializzate. L'anno successivo, Yngwie, affiancato dalla sua storica band Rising Force, pubblicò un altro capolavoro di rock neoclassico: "Marching Out". In quest'album c'è maggiore spazio per brani cantati, affidati alla voce profonda e ricca di pathos di Jeff Scott Soto; "Marching Out" è pieno di ottime composizioni dai testi epici (come "I'll See The Light Tonight" e "I Am A Viking") che Malmsteen esegue ancora dal vivo. Lo stile neoclassico del maestro svedese raggiunse nuove vette nel 1986 con la pubblicazione di "Trilogy", uno dei migliori della sua carriera, contenente lo straordinario strumentale "Trilogy Suite Op: 5", un mito per un'intera generazione di chitarristi. Yngwie ama profondamente quest'album ed esegue tuttora canzoni divenute ormai storiche come "Fury" e "Liar". Nel 1987 la carriera del brillante enfant prodige della sei corde ha rischiato di essere spezzata per sempre da un terribile incidente automobilistico, avvenuto poco prima del suo 24esimo compleanno: Yngwie rimase in coma per una settimana e dovette poi sottoporsi ad un lungo periodo di riabilitazione soprattutto per recuperare l'uso della mano destra. Ma il 1987 ha riservato altre amare sorprese al guitar hero: la morte dell'amatissima madre e problemi finanziari causatigli da un manager disonesto. In questo quadro così fosco Yngwie cercò conforto nella musica e il risultato è stato "Odyssey", pubblicato nel 1988: rispetto ai precedenti, un album più accessibile al grande pubblico che riscosse un notevole successo, facendo conoscere Yngwie anche al di fuori della ristretta cerchia di appassionati della chitarra. Una buona parte di questo successo si deve attribuire alla presenza di Joe Lynn Turner, dotato vocalist che in precedenza aveva militato nei Rainbow. "Odyssey", ora non molto amato da Malmsteen, contiene alcune delle sue canzoni più famose come "Heaven Tonight", "Dreaming" e "Déjà Vu". A questo album ha fatto seguito un lungo tour che ha portato Yngwie addirittura nell'ex Unione Sovietica (febbraio 1989) per una serie di memorabili concerti, immortalati nel disco e nel video "Trial By Fire - Live In Leningrad". Quest'opera, infine, ha segnato l'epilogo della 'fase Rising Force' della carriera di Yngwie: infatti, alla fine del tour di "Odyssey", la band, che nel corso degli anni aveva subito vari cambiamenti di line up, si sciolse definitivamente.

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    Il trasferimento a Miami e la nascita di una nuova band

    Con il trasferimento a Miami, ha inizio una nuova fase della carriera di Yngwie. Il primo problema che si pose al guitar hero è stato la formazione di una nuova band, per la quale egli reclutò musicisti svedesi; tra i suoi nuovi compagni di ventura spicca il cantante Goran Edman, in precedenza singer di John Norum. Il primo album registrato con questa line up è "Eclipse" (1990), un lavoro alquanto commerciale e piuttosto lontano dalle consuete sonorità neoclassiche ed epiche di Yngwie. "Eclipse", soprattutto a causa della scarsa promozione da parte della casa discografica Polygram, non riscosse grande successo ad eccezione del Giappone, dove Yngwie è sempre stato ed è tuttora una star di prima grandezza. Frustrato da questo insuccesso e disgustato dall'atteggiamento della Polygram, Yngwie decise di cambiare etichetta; l'ultimo album pubblicato con questa casa discografica è "The Yngwie Malmsteen Collection", una raccolta dei maggiori successi dal 1984 al 1990. Tuttavia, grazie al lavoro del suo nuovo manager, Nigel Thomas, nel marzo del 1991 il guitar hero poté sottoscrivere un contratto con un'altra major label, l'Elektra. Al 1991, inoltre, risale il primo matrimonio di Yngwie, con Erika Norberg; l'unione è naufragata nell'aprile del 1992, dopo soli 11 mesi.
    Nel 1992 vide la luce l'album di debutto per l'Elektra, "Fire And Ice" in cui Yngwie è accompagnato pressoché dalla medesima formazione del precedente lavoro. Con quest'opera, l'axeman ritorna alle sonorità di un tempo, come dimostrano canzoni come "No Mercy", "How Many Miles To Babylon" e "Cry No More". "Fire And Ice" riscosse uno straordinario successo in Giappone, dove raggiunse immediatamente il top delle classifiche, e un buon successo in Asia e in Europa. Gli Stati Uniti, invece, dove stava imperversando la corrente musicale "grunge" sembrarono aver voltato le spalle all'enfant prodige della chitarra un tempo tanto osannato. L'Elektra, visti gli scarsi risultati delle vendite in America, decise di liberarsi di un artista così lontano dai trend in voga, rescindendo il contratto di Yngwie nel marzo del 1993. Sempre in quell'anno altre disavventure colpirono Yngwie: la morte del suo manager, un incidente in cui si ruppe la mano destra e una bega giudiziaria, poi completamente chiarita, che lo portò addirittura all'arresto. Ma la fine del 1993 fu senz'altro più positiva: un nuovo contratto discografico, con la label giapponese Pony Canyon, e un nuovo matrimonio, celebrato nel dicembre 1993 a Stoccolma, con Amberdawn Landin.

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    La fase "Pony Canyon"

    Il primo capitolo di questa nuova fase della carriera di Yngwie è "The Seventh Sign", pubblicato nel febbraio 1994. L'album raggiunse immediatamente i vertici delle classifiche, dimostrando che l'asso svedese - dopo un periodo tutto sommato opaco - era ancora in grado di offrire molto al suo pubblico. "The Seventh Sign" contiene songs di grande impatto come la title track, "Crash & Burn", la ballata "Prisoner Of Your Love" dedicata alla moglie Amberdawn e lo struggente strumentale "Brothers", scritto in memoria del fratello Bjorn scomparso nel 1992 in seguito ad un incidente. L'unico mercato discografico in cui questo splendido album non ha riportato il dovuto successo è stato quello statunitense, più che mai legato alle mode e molto lontano dalla sensibilità musicale di Yngwie. Sempre al 1994 risalgono alcune produzioni destinate unicamente al pubblico giapponese, che ha apprezzato profondamente l'arte di Yngwie sin dagli esordi. Si tratta di due mini album, "Power And Glory" e "I Can't Wait", e il video di un concerto tenuto nel tour del 1994 al Budokan di Tokyo. Nel giugno del 1995 l'infaticabile guitar hero ha pubblicato "Magnum Opus", altro esempio di ardente rock neoclassico ed epico (si pensi a "Tomorrow's Gone" e all'"Overture 1622"), nonostante qualche somiglianza con il suo predecessore. Anche nell'anno successivo Yngwie ha deliziato i fans con la sua musica: l'album del 1996 è "Inspiration", il primo ad essere completamente inciso nello studio 308, lo studio personale dell'axeman. "Inspiration" è un album costituito da cover di canzoni di artisti rock degli anni '70, come i Deep Purple, i Rainbow e Jimi Hendrix: un tributo di Yngwie ai maestri che gli hanno, appunto, fornito l'ispirazione. Quest'opera, inoltre, è stata realizzata con l'apporto di musicisti che hanno suonato in passato con lo svedese, a partire dai membri dei Rising Force (i fratelli Johansson, Jeff Scott Soto, Marcel Jacobs e poi Joe Lynn Turner, Mark Boals, Barry Dunaway e il fedele Mats Olausson).

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    Il Maestro del "Baroque & Roll"

    La passione di Yngwie per la musica classica e in particolare per quella barocca è cosa nota sin dal suo esordio come solista; a partire dai primi anni '90, il guitar hero ha sovente espresso nelle interviste il suo desiderio di suonare con un'orchestra e di comporre un'opera classica nel vero senso della parola. Tuttavia, i pressanti impegni di lavoro, i cambiamenti di etichetta, i tour e le mille incombenze che caratterizzano la vita di un artista hanno rimandato la realizzazione di questo desiderio alla fine del decennio. Nel 1997 Yngwie, accompagnato dal direttore dell'Atlanta Symphony Orchestra Yoel Levi, si è recato a Praga per incidere con la Czech Philarmonic Orchestra la sua opera più ambiziosa: "Concerto Suite For Electric Guitar and Orchestra in Eb minor, Op: 1". Per portare a compimento il grandioso concerto, dopo le registrazioni effettuate a Praga, sono occorsi lunghi mesi di lavoro nello studio 308 che hanno fatto slittare l'uscita dell'album al febbraio 1998; come al solito, i primi ad ascoltare le note dell'axeman sono stati i fan giapponesi, mentre in Europa e negli States l'album è stato pubblicato solamente nel giugno 1999. Naturalmente, gli estimatori del Maestro hanno iniziato ad aspettare con trepidazione una live performance con l'orchestra, ma in principio una serie di problemi tecnici ha ostacolato questo progetto. Solo nel mese di giugno del 2001, a oltre tre anni dalla pubblicazione dell'opera, "Concerto Suite" è stato eseguito dal vivo; i primi, fortunati beneficiari della straordinaria performance classica di Yngwie sono stati come sempre i fans giapponesi. Infatti, il guitar hero, accompagnato dalla New Japan Philarmonic Orchestra, ha tenuto ben due concerti a Tokyo, il 15 e il 17 giugno 2001. La performance del 17 è stata filmata e registrata per immortalare lo storico evento in un cd, un video e un dvd pubblicati in Giappone nel dicembre dello stesso anno; l'edizione europea di questo live, annunciata per il mese di ottobre 2002, è purtroppo ancora lontana. Dopo i concerti di Tokyo, Yngwie ha effettuato un'altra data con l'orchestra, a Taiwan il 30 giugno, giorno del suo 38esimo compleanno.

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    Il ritorno al rock neoclassico

    Dopo la parentesi sinfonica, il Maestro svedese, infaticabile come sempre, ha ripreso con successo la sua carriera solista. Risale al 1998 uno dei suoi album più acclamati degli ultimi anni, "Facing The Animal", in cui Yngwie è stato accompagnato da una nuova formazione (ad eccezione di Mats Olausson) nella quale spicca Cozy Powell, uno dei più celebri batteristi del mondo metal. Il nuovo cd, registrato in Giappone per la Pony Canyon, è stato distribuito in Europa e negli USA dalla Polygram, la major label per cui Yngwie ha inciso dal 1984 al 1990; questo ha comportato una migliore promozione dell'album, condotta soprattutto tramite un maggior numero di interviste rilasciate ai media. A "Facing The Animal", che contiene hit come "Like An Angel" e "Braveheart", ha fatto seguito un tour di grande successo che ha portato Yngwie persino in Sudamerica; proprio i concerti sudamericani sono stati immortalati in un doppio cd live e in un video, intitolati semplicemente "Live !!" e dedicati alla memoria di Cozy Powell, scomparso tragicamente poco prima dell'inizio del tour.
    E' comunque un periodo felice per il guitar hero e non solo nell'ambito della carriera: dopo la fine del matrimonio con Amberdawn Landin, Yngwie ha incontrato una nuova compagna, April Solmaz, che il 6 marzo 1998 gli ha dato il suo primo figlio, Antonio Yngwie Johann. Il piccolo Antonio ha iniziato a seguire in tour il suo celebre padre a poco meno di un mese, dal momento che i concerti di "Facing The Animal" erano già stati programmati da tempo.
    Il ritrovato legame con la Polygram ha avuto breve durata a causa della cessione della label ad un'altra compagnia discografica, la Seagram; questa cessione - oltre ad incidere negativamente sul tour americano di "Facing The Animal", che è stato annullato - ha comportato una serie di questioni contrattuali che hanno spinto Yngwie a lasciare l'etichetta. Nel settembre 1999, dopo aver effettuato un breve tour di "clinics" in Europa, il guitar hero ha pubblicato un altro album neoclassico, caratterizzato da un sound epico e da atmosfere gotiche che richiamano molto i suoi primi lavori: "Alchemy". Sulla suggestiva cover di "Alchemy" spicca il nome Rising Force, ma la line up è ben lontana da quella 'storica'; in essa, oltre al solito Mats Olausson, figura il singer Mark Boals che aveva cantato le lyrics di "Trilogy" e un paio di tracce di "Inspiration".

    Il tour di "Alchemy", che ha incluso persino l'Australia, è stato interrotto a causa della rottura dei rapporti tra Yngwie e il suo manager Jim Lewis, avvenuta nel marzo 2000; così i fans europei non hanno potuto godere dal vivo le note epiche di "Leonardo" e "Wield My Sword". I motivi della rottura con Lewis sono imputabili alla sua scarsa attenzione al pubblico e al mercato americani presso i quali Yngwie non ha più eguagliato la popolarità e i risultati raggiunti negli anni '80. Il riposo forzato ha spinto l'axeman a intraprendere subito i lavori per il nuovo album, interrotti solo nel giugno del 2000 per un breve tour in Svezia; intanto, nell'aprile 2000 è stata pubblicata un'antologia dei maggiori successi di Yngwie dal 1994 al 1999, con un brano inedito nella versione europea (la cover di "Gimme Gimme Gimme" degli Abba) e ben tre in quella giapponese (la già citata cover più due strumentali).

    Per Yngwie, quindi, si è riproposto l'annoso problema di trovare un nuovo manager. Il prescelto è un businessman di Miami, Michael Spitzer, che ha intrapreso immediatamente una linea di condotta mirata al rilancio della carriera del guitar hero negli States, dove è addirittura un'impresa trovare gli album pubblicati dopo la rottura con la Polygram. Grazie all'operato di Spitzer, il Maestro ha firmato un vantaggioso contratto con la label americana Spitfire che prevede, oltre alla realizzazione dei nuovi lavori, anche la ristampa di tutti gli album pubblicati in Giappone dalla Pony Canyon e in Europa dalla Dream Catcher.

    Il nuovo cd, uscito pressoché contemporaneamente alla fine del novembre 2000 in Giappone, Europa e USA (fatto che non accadeva da anni), è intitolato "War To End All Wars" e contiene una bonus track anche nelle edizioni europea e statunitense. Invariata la line up: sono ancora al fianco di Yngwie Mark Boals e Mats Olausson. "War To End All Wars" ha avuto in generale un vasto consenso, ma non sono mancate anche critiche rivolte soprattutto alla produzione che a molti è parsa poco curata. L'album, che contiene svariati strumentali in cui Yngwie fa sfoggio del suo ardente guitar playing, ha i suoi vertici nella traccia d'apertura "Prophet Of Doom", nell'ipnotica "Tarot" e nella durissima "Crucify".

    Dopo un lancio in grande stile, soprattutto negli States, è il momento di un nuovo tour al quale inizialmente Mark Boals non ha preso parte perché assorbito dal suo progetto solista "Ring Of Fire"; come sostituto è stato ingaggiato Jorn Lande. La prima parte del tour ha visto Yngwie impegnato per un mese in una serie di date negli States insieme ad un artista che egli stima profondamente e che è anche un compagno di label: Ronnie James Dio. Subito dopo, nel marzo del 2001, il Maestro è partito per un ambizioso tour da headliner di ben 45 date in USA e Canada: i benefici effetti delle strategie di Michael Spitzer si sono fatti sentire subito e il Fan Club di Malmsteen è stato tempestato di recensioni di fans entusiasti. Purtroppo, ai primi di aprile, mentre la band si trovava in Canada, improvvisi dissapori hanno indotto il cantate Jorn Lande e il drummer John Macaluso a lasciare repentinamente i Rising Force, costringendo Yngwie a cancellare le ultime 12 date americane. Come sempre, il guitar hero ha saputo fronteggiare la situazione e nel giro di un paio di settimane è riuscito a sostituire i due transfughi e, ai primi di maggio, ad iniziare senza problemi il tour europeo. Nel caso della voce, più che di una sostituzione è il caso di parlare di ritorno: Mark Boals, anche se temporaneamente, è infatti rientrato nei Rising Force. Le date in Europa e in Asia si sono svolte senza problemi e con grandi consensi, specialmente in Asia dove Malmsteen si è esibito anche come musicista classico. Ed è proprio da un Paese asiatico che ai primi di luglio del 2001 è giunto a Yngwie un inaspettato quanto gradito invito a tenere concerti rock e classici: la Cina. Alcuni membri del governo cinese hanno infatti assistito al concerto tenuto dal Maestro ad Hong Kong, rimanendo ammaliati dalla sua tecnica. Il tour di "War To End All Wars" è poi proseguito con successo nell'autunno 2001 in Messico e Sudamerica, dove Yngwie è molto amato. Il Maestro è stato accompagnato da una line up nuova di zecca, in cui non figurava neppure Mats Olausson, suo fedele collaboratore sin dai tempi di "Eclipse". Tra i nuovi 'compagni di ventura' spiccano grandi musicisti come il singer Doogie White (ex Rainbow) e il tastierista Derek Sherinian (ex Dream Theater). Alla fine del 2001 il Maestro avrebbe dovuto recarsi in Cina e il suo management aveva già avviato dei contatti con il governo cinese, ma, dopo i terribili attentati dell'11 settembre 2001 a New York e Washington che hanno generato fortissime tensioni internazionali, questo progetto appare al momento di difficile realizzazione. Dopo la fine del tour l'instancabile Yngwie ha iniziato subito a lavorare alla sua nuova opera, il cui titolo è "Attack !!", per la quale si è avvalso dei musicisti che lo avevano accompagnato durante il tour sudamericano del 2001. Nel frattempo Yngwie ha dovuto affrontare l'ennesimo cambio di management: infatti, nel febbraio del 2002, Mike Spitzer ha lasciato il suo incarico per seguire altri progetti ed è stato sostituito da una manager, Rachel Black. L'inverno 2002 ha riservato anche un altro problema al guitar hero: a sua insaputa, Marcel Jacob, bassista degli 'storici' Rising Force degli anni '80 e amico di gioventù di Malmsteen, ha fatto pubblicare le prime canzoni scritte da Yngwie quando viveva ancora in Svezia ed era un teenager di belle speranze. Questo cd, il cui materiale comunque circolava fra i fans, contiene le prime composizioni del Maestro in cui è facile riconoscere riff e assoli rielaborati con maggiore maturità negli album da solista. Il fatto ha irritato profondamente Malmsteen che ha deciso di reagire realizzando "The Genesis", un analogo cd (con un paio di tracce in più), pubblicato in Giappone il 4 dicembre 2002. Il 2002 ha comunque recato molte soddisfazioni al guitar hero, come la partecipazione ad importanti manifestazioni e la nomina a membro della prestigiosa NARAS (National Association of Recording Arts and Sciences). "Attack !!, in cui Yngwie suona anche il basso, è stato pubblicato a settembre 2002 sia in Giappone (con la solita bonus track) sia in Europa. L'album, la cui produzione questa volta è stata molto curata, ha ottenuto generalmente recensioni positive anche se non è mancata qualche critica da parte di chi considera ripetitivo lo stile del Maestro. Yngwie ha ultimato a dicembre 2002 il tour in Asia, da cui verrà tratto un live, e da poco anche il tour europeo di "Attack !!".

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    Io non lo conosco, ma al più presto mi scarico qualcosa di suo..Magari l'avrò
    sentito ma non ricordo il nome.. smile.gif
     
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  10. Phumas
     
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    é STELLARE credimi Kit...
     
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  11. Dolasilla
     
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    Non lo mai sentito!
    Mi dispaice ma mi fido di Phumas!!!!
     
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  12. Phumas
     
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    Fai bene Dola
     
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  13. irykyn
     
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    Uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi.. wink.gif
     
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  14. Phumas
     
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    già se non forse il più grande senza però trascurare gli altri mostri sacri...
    Joe Satriani, Steve Vay, Jhon Petrucci ed i classici Jimmy Hendrix, Carlos Santana, Mark Knopfler ed Eric Clapton
     
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  15. kerots
     
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    ..tra gli storici aggiungerei anche Jimi Page e David Gilmour se non ti dispiace! per quanto riguarda Malmsteen non riesco a capirlo, e' sicuramente un mio limite, ma non riesce proprio ad emozionarmi!
     
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19 replies since 1/10/2005, 01:50   286 views
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